Le novità di Barman 1.4.0

La versione 1.4.0 di Barman aggiunge nuove funzionalità come il backup incrementale e l’integrazione automatica con pg_stat_archiver, mirate a semplificare la vita di DBA e amministratori di sistema.

Barman 1.4.0: le modifiche più importanti

L’ultima release aggiunge una nuova modalità di backup: il backup incrementale, che permette il riuso dei file non modificati fra un backup periodico e l’altro, riducendo drasticamente i tempi di esecuzione, la banda utilizzata e lo spazio occupato su disco.tazzine
Altra nuova funzionalità introdotta con la 1.4.0 è l’integrazione di Barman con la vista pg_stat_archiver, disponibile dalla versione 9.4 di PostgreSQL. Questa vista permette di raccogliere informazioni sulle performance del processo di archiviazione dei WAL e di monitorarne lo stato.
La gestione dei WAL file è migliorata. Il calcolo delle statistiche di archiviazione è stato snellito e ottimizzato. È stata potenziata la logica relativa alla rimozione dei WAL obsoleti, andando a effettuare azioni diverse nel caso di backup esclusivi o concorrenti.
I messaggi prodotti in caso di errore sono stati migliorati, rendendoli, dove possibile, più chiari e leggibili.
Abbiamo inoltre investito nella robustezza del codice: con Barman 1.4.0 disponiamo di circa 200 test di unità che vengono eseguiti ad ogni patch.

Backup Incrementale

Approfondiamo adesso la principale novità di questa release: il backup incrementale.

Definizione e teoria alla base

Per comprendere la logica su cui si basa il backup incrementale, prendiamo in considerazione due backup completi e consecutivi. Nell’intervallo di tempo che intercorre fra il completamento del primo backup e il completamento del backup successivo, non tutti i file contenuti all’interno della directory PGDATA vengono modificati. Alcuni file del backup più vecchio e del più recente, sono identici e perciò risultano ridondanti, richiedendo tempo e banda per essere trasferiti via rete e occupando spazio sul disco una volta terminata la copia. Se compariamo i file che compongono il backup più vecchio con i file che stiamo per andare a copiare dal server remoto, è possibile distinguere l’insieme di file che ha subito modifiche da quello che invece è rimasto invariato.
Con il backup incrementale diventa quindi possibile eliminarne la ridondanza, andando a copiare solamente i file modificati.

Implementazione e vantaggi tangibili

Abbiamo sviluppato questa funzionalità ponendoci tre obiettivi:

  • riduzione del tempo di esecuzione di un backup;
  • riduzione dell’utilizzo di banda;
  • riduzione dello spazio occupato eliminando le ridondanze (deduplicazione).

Per ottenerli abbiamo sfruttato la capacità di Rsync di comparare una lista di file ricevuta da un server remoto, con il contenuto di una directory locale, identificando quali siano stati modificati o meno. Abbiamo aggiunto quindi una nuova opzione di configurazione per server/globale chiamata reuse_backup. Questa opzione identifica il tipo di backup che verrà effettuato.
Vediamo i tre possibili valori di reuse_backup e i loro effetti:

  • off: valore di default, backup classico;
  • copy: identifica sul server remoto l’insieme di file modificati, utilizzando l’ultimo backup eseguito come base. Solamente i file che risultano modificati vengono trasferiti via rete, diminuendo i tempi di esecuzione di un backup e risparmiando banda. Al termine del trasferimento dal backup usato come base, vengono copiati i file non modificati, ottenendo così un backup completo;
  • link: identifica i file modificati e ne esegue la copia, esattamente come l’opzione copy. Al termine del trasferimento, il riuso dei file identificati come non modificati non viene ottenuto copiandoli, ma utilizzando degli hard link. In questo modo viene ottimizzato lo spazio sul disco occupato dal backup ed effettivamente si eliminano le ridondanze (deduplicazione).

È inoltre possibile utilizzare la seguente opzione --reuse-backup [{copy, link, off}] da linea di comando per modificare il comportamento di default per un singolo backup.
Per esempio:

$> barman backup --reuse-backup link main

forzerà il riuso del backup utilizzando gli hard link indipendentemente dal valore impostato all’interno del file di configurazione.
Utilizzerò adesso come “caso di studio” Navionics, uno dei nostri clienti e sponsor di questa release che, come vedremo, trae grossi vantaggi dall’utilizzo del backup incrementale. Navionics possiede database di notevoli dimensioni (uno dei più grandi arriva a circa 13 Terabyte). Prima dell’introduzione del backup incrementale, tenendo conto delle caratteristiche del server e della rete:

  • sarebbero state necessarie circa 52 ore per completare un backup;
  • sarebbero stati effettivamente copiati 13 TiB di dati tramite la rete;
  • sarebbero stati occupati effettivamente 13 TiB sul disco.

Con Barman 1.4.0, utilizzando reuse_backup=link e facendo barman show-backup di un backup appena terminato, Navionics ottiene:

Base backup information:
  Disk usage           : 13.2 TiB (13.2 TiB with WALs)
  Incremental size     : 5.0 TiB (-62.01%)

Il tempo di esecuzione del backup è sceso drasticamente da 52 ore a 17 ore circa. I vantaggi sono quindi evidenti:

  • il tempo di esecuzione diminuisce del 68% circa;
  • sono stati copiati via rete solo 5.0 TiB di dati al posto di 13 TiB (-62%);
  • lo spazio occupato sul disco è 5.0 TiB al posto di 13 TiB (-62%).

pg_stat_archiver: integrazione in Barman 1.4.0

Fra le novità introdotte da PostgreSQL 9.4 abbiamo la vista pg_stat_archiver che fornisce dati utili riguardanti lo stato di funzionamento del processo di archiviazione dei WAL. Grazie a queste statistiche è possibile inoltre fare previsioni sullo spazio che un nuovo backup andrà a occupare. Gli utenti di Barman 1.4.0 e PostgreSQL 9.4 potranno notare la comparsa di alcuni nuovi campi all’interno dell’output dei seguenti comandi:

  • barman check:
    • il campo booleano is_archiving che indica lo stato del processo di archiviazione.
  • barman status:
    • last_archived_time riporta l’ora di archiviazione dell’ultimo WAL file;
    • failed_count il numero di tentativi di archiviazione di WAL falliti;
    • server_archived_wals_per_hour il tasso di archiviazione di WAL/ora;
  • barman show-server aggiunge all’insieme delle statistiche del server tutti i campi che compongono la vista pg_stat_archiver.

Conclusioni

Il backup incrementale, funzionalità principale di questa release, è sicuramente uno strumento di grande utilità per tutti, permettendo di salvare tempo e spazio anche su database di dimensioni modeste. Diventa invece quasi indispensabile per tutti coloro che devono amministrare database di grosse dimensioni (VLDB) o che contengono un grosso numero di tabelle in sola lettura, fornendo un notevole incremento di prestazioni in termini di spazio occupato, tempo e banda.
Aggiungendo l’integrazione con pg_stat_archiver su PostgreSQL 9.4 migliora la capacità di monitorare lo stato dei server e quindi la salute e la robustezza di tutte quelle infrastrutture che scelgono Barman come soluzione di disaster recovery di database PostgreSQL.

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